Peppermind: Pronto?
Hypeeeeeer?
Maroni: Se ghè?
Vusa nò…
PM: Brau fieu… senti, passami Berlusconi.
C’è?
Maroni: Già, ades… e poi?
Ste voret… la Gloria Guida, magari?
PM: Mamma, che gusti anni 80 che te ghé, Marùn… vabbe’, ho capito… è tardi per lui: gli avete già dato brodino e puré, e a nanna, che poi al vecchietto gli piglia uno sciupùn…
Dico a te, che tanto è uguale, la vostra soglia del QI è troppo bassa per i miei sensi di ragno, non vi distinguo al buio.
Allora: siccome che mi avete rotto con ‘sta storia delle 10 domande di Repubblica, e strarotto con la faccenda che sarebbero diffamatorie, che non ci si può rispondere perché, cito, “il lettore è indotto a pensare che la proposizione formulata non sia interrogativa, bensì affermativa ed è spinto a recepire come circostanze vere, realtà di fatto inesistenti”, rispondo io, così la finite di spaccare le balle con ‘ste domande, dimostrandovi che si può benissimo rispondere, anzi, girare la frittata senza per forza gonfiare il petto come pavoni spennacchiati, che ci avete un’età, che ne dici?
1. Quando, signor presidente, ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia? Quante volte ha avuto modo d’incontrarla e dove? Ha frequentato e frequenta altre minorenni?
L’ho conosciuta a (inserire luogo) il (inserire data), e l’ho incontrata (inserire numero) volte e (inserire luoghi).
Frequento, e ho frequentato minorenni come tutti gli altri: come papà, nonno, zio, amico di famiglia.
2. Qual è la ragione che l’ha costretta a non dire la verità per due mesi fornendo quattro versioni diverse per la conoscenza di Noemi prima di fare due tardive ammissioni?
Perché vedete il marcio dappertutto, e finché lo vomitate su di me, mi sta bene, sono effetti collaterali e previsti dell’essere un uomo potente e invidiato da tutti: non sapete come combattermi, vi inventate bugie meschine.
è una tattica che io padroneggio come nessuno, del resto (no questo non mettercelo, Maroni, mi raccomando).
Ma se riversate questo marciume su Noemi non mi sta bene, quindi la proteggo con ogni mezzo, come un buon nonno, papà o zio farebbe, anche mentendo se serve.
3. Non trova grave, per la democrazia italiana e per la sua leadership, che lei abbia ricompensato con candidature e promesse di responsabilità politiche le ragazze che la chiamano «papi»?
No.
L’ho fatto perché credo che siano donne meritevoli per la loro intelligenza e per il loro carattere.
Che siano affezionate a me tanto da vedermi con un papà, è secondario e ininfluente sulle mie scelte.
4. Lei si è intrattenuto con una prostituta la notte del 4 novembre 2008 e sono decine le “squillo” che, secondo le indagini della magistratura, sono state condotte nelle sue residenze. Sapeva che fossero prostitute? Se non lo sapeva, è in grado di assicurare che quegli incontri non l’abbiano resa vulnerabile, cioè ricattabile – come le registrazioni di Patrizia D’Addario e le foto di Barbara Montereale dimostrano?
No, non sapevo fossero prostitute.
Come faccio ad assicurarvi una cosa del genere?
Probabilmente mi hanno reso vulnerabile sì, ma come tutti ho una sessualità da vivere e soddisfare, cerco di farlo senza che questo danneggi la mia immagine, ma l’accanimento della stampa è un osso duro da sconfiggere.
Di fatto quel che conta è il mio impegno politico e i risultati che ottengo, e se c’è una cosa che posso assicurarvi è che alla fin dei conti la gente valuterà quelli e non la mia vita privata.
I ricattatori si definiscono da sé, in quanto a statura morale, del resto.
5. È capitato che “voli di Stato”, senza la sua presenza a bordo, abbiano condotto nelle sue residenze le ospiti delle sue festicciole?
Se è capitato, non ne ero a conoscenza.
Oppure:
Sì, è capitato, ma non è una decisione che ho preso io, e ho chiesto più volte a chi organizza questi voli di smetterla.
A questo punto saranno richieste ufficiali che, se non esaudite, avranno conseguenze legali per i trasgressori.
6. Può dirsi certo che le sue frequentazioni non abbiamo compromesso gli affari di Stato? Può rassicurare il Paese e i nostri alleati che nessuna donna, sua ospite, abbia oggi in mano armi di ricatto che ridimensionano la sua autonomia politica, interna e internazionale?
Anche in questo caso: non è possibile avere certezze simili.
Qualsiasi azione può compromettere uno status quo, anche la più buona e intelligente.
Qualsiasi frequentazione può portare danni a uno stato, anche quelle fatte a fin di bene.
Chiaramente il punto della domanda è se il fatto che io abbia frequentato alcune donne può danneggiare l’Italia, ma non ho una palla di vetro, e quando mi piace una donna posso solo scegliere tra due opzioni: frequentarla o non frequentarla.
Non essendo un frate trappista, ogni tanto opto per la prima.
Cerco di non mischiare politica e amore, quindi credo che nessuna delle donne che ho amato abbia in mano chissà quali armi di ricatto.
7. Le sue condotte sono in contraddizione con le sue politiche: lei oggi potrebbe ancora partecipare al Family Day o firmare una legge che punisce il cliente di una prostituta?
La bontà della legge prescinde dalla bontà del legislatore.
Anche se mi si può giudicare una persona che non è riuscita a fare della famiglia un proprio valore (e qui potrebbero dissentire in tanti, compresi i membri della mia famiglia), perché dovrei addirittura smettere di inseguire questo ideale, e fare di tutto per portarlo all’attenzione di tutti, magari partecipando al Family Day?
È come se si pretendesse che chiunque non sia omosessuale non potesse partecipare al Gay pride: non ha senso.
8. Lei ritiene di potersi ancora candidare alla presidenza della Repubblica? E, se lo esclude, ritiene che una persona che l’opinione comune considera inadatta al Quirinale, possa adempiere alla funzione di presidente del consiglio?
Sì, sono ancora un candidato papabile.
Il sistema di rappresentanza è strutturato in modo che l’opinione pubblica venga espressa dai rappresentanti eletti: se una persona non è adatta, i politici stessi non la eleggeranno.
Pena la perdita della fiducia degli elettori.
Ma mi sta facendo un ripasso de nostro sistema politico?
Se vuole le spedisco qualche manuale a casa.
9. Lei ha parlato di un «progetto eversivo» che la minaccia. Può garantire di non aver usato né di voler usare intelligence e polizie contro testimoni, magistrati, giornalisti?
Certo, lo garantisco.
Se ha notizie del contrario, sono sicuramente bufale, prove non provate.
(Maroni, qui dovete provvedere a insabbiare tutto, state attenti, ma altre risposte non sono possibili)
10. Alla luce di quanto è emerso in questi due mesi, quali sono, signor presidente, le sue condizioni di salute?
Godo di ottima salute.
Ma anche alla luce degli ultimi 20 anni, non vedo la discriminante per questi ultimi due mesi.
Maroni: Capito quasi nagott…
PM: Non ti preoccupare.
Consegna le risposte che ho dato a chi di dovere, e piantiamola con ‘sta farsa della causa alle domande, che va bene stiracchiare il linguaggio, ma qui lo si fa a pezzi: una domanda non può essere diffamatoria, al limite tendenziosa.
Però, la prossima volta, pensateci voi.
Voi che sostenete Berlusconi.
Voi che siete per i fatti contro le parole.
Voi che vi vantate di avere la faccia come il culo:
e fatelo il vostro stramaledetto lavoro!
Organizzatevi per prenderci in giro come si deve, o fate in modo di riaccendere il sacro furore parolaio del giovin Berlusca, meno pirla e più parola, diciamo, come tanto ama ricordare il Furlotti.
Non posso mica sempre pensare a tutto io, ci ho delle traduzioni da fare e un gatto da nutrire.
SE TELEFONANDO IO POTESSI IMBOCCARE IL BERLUSCA, CHE TUTTA ‘STA STORIA MI HA ANNOIATO, IO LO FAREI…